Test segreti, qualcuno che ne parlava, si diceva che Nibali questo inverno…
Fine delle chiacchiere. Eccoli qui, anche se le informazioni tecniche fornite ancora non sono approfondite. Anzi il motivo dominante era: niente informazioni tecniche. In Campagnolo stanno ancora mettendo a punto delle cose e non vogliono sbagliare.
«Il nostro obiettivo sono i clienti finali – spiega Lorenzo Taxis, responsabile della comunicazione della ditta vicentina – e sappiamo che non possiamo sbagliare. Non proponiamo un prodotto di massa e puntiamo a fare un prodotto perfetto per i clienti finali. È vero, arriviamo dopo altri concorrenti, ma abbiamo fatto tesoro di tutte le reazioni del mercato al prodotto “freno a disco” sulle biciclette da corsa».
Al momento i freni a disco Campagnolo sono marchiati “Campy Tech Lab” così come era marchiato il primo gruppo elettronico utilizzato dai corridori. Un modo anche per avere la certezza che nessuno di questi pezzi possa finire sul mercato senza il controllo della casa madre.
Note tecniche
Pur non avendo a disposizione specifiche tecniche, possiamo riferire quel che abbiamo notato durante il “toccato con mano” dei nuovi freni.
Tanto per cominciare diciamo subito che le biciclette montate viste alla presentazione mettevano in evidenza sia comandi per gruppi meccanici che elettronici (con le stesse caratteristiche si comando). La leva di comando è più alta (non di tanto) rispetto a quella classica. La presa è decisamente ergonomica. Se in presa bassa sul manubrio e con le mani sulle manopole il feeling è analogo, c’è in più la possibilità di afferrare i comandi nella parte superiore. Quasi come fossero delle prolunghe. Ovviamente conviene tenere questa posizione solo dove le condizioni stradali e di sicurezza lo permettano. Non è un vezzo estetico, naturalmente, ma in quella parte della leva è posizionato il serbatoio dell’idraulica.
Il corpo freno da fissare sulla forcella e sul carro posteriore prevede la tipologia post mount e flat mount. I dischi che abbiamo visto sono da 140 millimetri sia l’anteriore che il posteriore.
Modelli: idraulici e per ora, almeno, solo uno che sarà integrato, verosimilmente, coi vari gruppi. Non è ancora immaginabile l’idea di freni a disco di vario livello. Tanto meno meccanici. Ma questo appare piuttosto ovvio visto il tipo di mercato cui punta Campagnolo.
Per ora, come detto, non è dato sapere di più. È plausibile che per il definitivo esordio sul mercato sarà dedicata una presentazione apposita con tutte le informazioni in più.
E poi tutte le ruote nuove
Freni a disco, per Campagnolo (e Fulcrum) significherà anche una serie nuova di ruote che andranno ad affiancare i modelli già presenti. Non ci saranno modelli di ruote nuove, ma versioni “disc” di quelle già esistenti. La differenza ovviamente sarà nel mozzo, principalmente, dove deve essere previsto l’innesto del disco, ma è facile immaginare che anche il cerchio potrà essere alleggerito visto che non è più necessaria la presenza della pista frenante.
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Redazione Cyclinside