25 apr 2017 – Su e giù attorno a San Valentino partendo da un angolo bello dell’Umbria: Piediluco, ai bordi del lago. Provincia di Terni. È un doppio via quello che è stato dato il 23 aprile dal centro di Piediluco. Anzi di più.
Si è pedalato nel silenzio del lago e delle valli. Nel silenzio del minuto dedicato a Michele Scarponi, come tutte le manifestazioni sportive della giornata dedicata al corridore appena scomparso in un incidente stradale. Il silenzio dei ciclisti è dedicato ai pensieri. Ognuno ha dentro di sé il suo Michele Scarponi personale nel ricordo di qualcuno scomparso troppo presto. E la bicicletta a volte aiuta a ritrovare l’ordine delle cose, anche quando sembrano scompigliate senza motivo.
E in quel silenzio di sferragliare di cambi e catene sull’acciaio dei telai è partita la Valentiniana, nella sua doppia pelle di Gravel e Ciclostorica. Un’idea che prende sempre più piede: se il senso delle ciclostoriche è pedalare il territorio e farne scoprire le bellezze per spingere il turismo, è bene che si possa pedalare in tutti i modi possibili. Le gravel sono le bici “moderne” dedicate agli sterrati. Gomme larghe e freni a disco. Poi ci sono le biciclette storiche, e in queste colline è un dolce andare. Salite pedalabili, pochi tratti difficili e strade bianche adatte alle biciclette dei primi del 900, a quelle eroiche e alle bici in acciaio degli anni Ottanta. Ce n’è per tutti insomma in questa formula che poi è quella del Grand Tour, il circuito che raccoglie alcune delle migliori manifestazioni italiane.
Si è pedalato dalle parti di San Valentino, il cuore sulla scritta de La Valentiniana è proprio dedicato al santo protettore degli innamorati passando sotto alla basilica a lui dedicata. Due percorsi per i ciclostorici, 40 e 80 chilometri e con dislivelli abbordabili davvero per tutti (373 metri e 898 rispettivamente). E per chi si fermava prima, scegliendo il percorso corto, c’era anche il rientro in battello a godere le bellezze del posto. Quelli del percorso lungo, invece, hanno visto premiata la loro fatica con il passaggio alla Cascata delle Marmore.
Luoghi di bellezza inaspettata. Le ciclostoriche cercano le strade dimenticate, quelle lontane da provinciali e statali e ognuna racconta la sua storia fatta di una bicicletta recuperata o di una maglia trovata chissà dove. Sentieri di Bartali e Coppi che si incrociano a ricordare Giri d’Italia che furono in mezzo al giallo dei campi di colza.
Grand Tour: partito!
Insieme alla Valentiniana è partito anche il Grand Tour delle ciclostoriche. Il circuito è appena nato e i suoi vagiti parlano di un’organizzazione sistematica che le ciclostoriche italiane non hanno mai conosciuto. Difficile mettere d’accordo tante idee diverse? chissà, ma il progetto è buono e le basi che si pongono quest’anno sono per una crescita futura impostata sulla professionalità di fornire servizi di alto livello agli organizzatori che ne fanno parte (se si entra in un circuito deve valerne la pena). C’è lavoro da fare, ma intanto è già partita la rivista del circuito: “Radio Corsa” che presenta le manifestazioni e ne racconta storia e immagini. Un modo per parlare di ciclismo superando degli schemi tradizionali.
Il prossimo appuntamento è per la Ciclocolli Storica a Tolentino (MC). Appuntamento per il 29 e 30 aprile.
Le informazioni qui: http://www.grandtoureventi.it
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GR