Può capitare che a seguito di una banale caduta, il manubrio vada a sbattere violentemente contro il tubo orizzontale, danneggiandolo.
Se il telaio è in carbonio, non sempre il danno è visibile dall’esterno e servirà “toccare con mano” per capire se, e come intervenire.
Come si puó vedere, il primo strato di carbonio, quello appena sotto la vernice, è rimasto intatto (si vede solo la linea lasciata dallo stampo) ma se si fa pressione con le dita si nota subito che la zona non ha rigidità e collassa verso l’interno.
Dopo aver individuato l’area su cui lavorare, si comincia ad asportare il primo strato di carbonio per vedere com’è la situazione sottostante.
Purtroppo il danno è molto più esteso di quello che sembrava, tutti gli strati si sono delaminati su un’area piuttosto ampia. Questo è da attribuirsi in parte anche al fatto che tutti gli strati sono unidirezionali, cioè le fibre sono tenute insieme solo dalla forza adesiva della resina, se fosse stato usato anche un solo strato di tessuto, dove le fibre essendo intrecciate si tengono insieme anche per via meccanica, il tubo avrebbe subito danni minori.
Si procede asportando tutte le fibre delaminate, ormai inservibili, ma stando attenti a non rovinare l’ultimo strato che servirà come appoggio per le fibre nuove che si andranno ad applicare.
Ora si passa alla laminazione vera e propria, impregnando manualmente diversi strati di tessuto 3K (vuol dire che ogni trefolo è composto da 3000 fili di carbonio)
Una volta arrivati allo spessore desiderato, si applica in superficie uno speciale tessuto di Nylon che ha l’importante compito di mantenere le fibre sottostanti “annegate” nella giusta quantità di resina.
A questo punto si lascia catalizzare la resina.
Ecco la riparazione ultimata, pronta per il ritocco di vernice.
È bene ricordare che questo tipo di riparazioni effettuate su telai in composito ha un grado di affidabilità molto superiore rispetto ad un telaio in metallo, dove per apportare materiale nuovo serve eseguire una saldatura con conseguente alterazione delle caratteristiche del materiale base.
Claudio Cappelletti (Dioniso Cicli – www.dioniso-cicli.com)