25 ago 2016 – È una piccola California la sede italiana di Specialized. Ricalca la base di Morgan Hill, ma con le dovute proporzioni anche se, quando si entra nella porticina d’ingresso degli uffici di Milano non si immagina quell’effetto “tenda di Harry Potter” che aspetta all’interno.
Siamo andati a curiosare qualche novità della gamma 2017 e anche qualcuno degli accessori visti alle Olimpiadi.
La bicicletta di Nibali del Giro d’Italia brilla più che mai col suo rosa cromato all’ingresso degli uffici. Varia spesso l’estetica della sede Specialized, si adegua ai tempi e alla comunicazione del momento. La bicicletta di Nibali è lucida e perfetta.
Nel grande ingresso ora domina un quadro che potrebbe averlo fatto Capogrossi, ma altro non è che la… spiegazione visuale del “Rider First Engineered”. Nessun codice alieno insomma, solo l’infinita esposizione di tutte le parti in carbonio che compongono un telaio Specialized costruito secondo lo sviluppo delle misure personalizzato per ogni taglia.
«È un concetto che non è ancora passato bene verso il pubblico – spiega Marco Cislaghi di Specialized – e allora abbiamo pensato di mettere in chiaro tutte le differenze tra telai di misure differenti».
Nel pannello luminoso ci sono tutti gli strati di carbonio con cui vengono realizzate le varie parti del telaio e sono tutte diverse una dall’altra tra le due misure: «È proprio per far vedere, visivamente, come ogni misura sia proprio un progetto nuovo, perché ogni telaio deve avere le stesse caratteristiche su strada a prescindere dalla misura».
Gli uffici sono secondo la logica dell’open space e biciclette e accessori sbucano fuori da ogni parte, compresi appunti e poster motivazionali. Non manca la “zona donne”, ogni filiale Specialized ha del personale dedicato alle biciclette e agli accessori da donna. Sintomo di un mercato in crescita ovunque.
Tra una chiacchiera e un caffè, nelle macchinette poste dove c’è l’esposizione dei campioni del mondo, si può ripercorrere un bel po’ di storia della bicicletta. Ci sono le bici di Cipollini e di Bettini e anche le primissime Stumpjumper.
Nell’ufficio del “grande capo”, Ermanno Leonardi, il signor “SpecializedItalia” potreste trovare anche una bicicletta Cinelli che ai conoscitori del marchio americano appare come un collegamento ideale con il museo che Mike Sinyard ha fatto allestire a Morgan Hill. La sua attività l’aveva iniziata, negli Stati Uniti, proprio importando prodotti italiani, tra cui Cinelli, di cui conserva ancora quei pedali a sgancio rapido precursori di quelli ora universalmente utilizzati nel ciclismo moderno.
Quella di Leonardi, invece, è una Cinelli ancora più speciale: una Laser di colore giallo, unica nel suo genere per il colore che si discosta dal classico celeste che caratterizza questo modello. Vuoi mettere?
Negli uffici si respira aria di bicicletta che quasi quasi saluti tutti e vai a pedalare. Invece c’è da pedalare in giro tra corridori e scale e da scoprire un’officina da far venire l’acquolina in bocca a qualsiasi appassionato (e in un ordine mica male) dove c’è qualche gioiello e magari si sperimenta un po’. Il meccanico è Giorgio Vaini, ma non dategli troppa confidenza, potrebbe costruire qualsiasi cosa in quel paese dei balocchi. Ora c’è da sistemare una Venge Vias Disc. Sì, una di quelle nuove che già conosciamo, ma che vi facciamo vedere anche con qualche dettaglio in più e, qui, montata pure con una prolunga aerodinamica interessante: si fissa direttamente sull’attacco manubrio. Una soluzione che sgrava la curva manubrio in carbonio (che dovrebbe essere predisposta per accogliere i supporti altrimenti) e si monta rapidamente a seconda delle occasioni. Ci è tornato in mente questo articolo di qualche tempo fa, in proposito. Chissà.
Nella parte inferiore, sotto agli uffici, c’è anche tutta la zona showroom, e quella dedicata al Body Geometry Fit, il posizionamento in sella secondo i parametri elaborati da Andry Pruitt e Roger Minkow. Lo showroom ora è invaso di novità da curiosare. Tra le particolarità, appunto, gli accessori “olimpici” con quel colore cangiante riservato alle biciclette e agli accessori della linea Torch per gli atleti impegnati nelle varie prove di Rio 2016. Solo le scarpe (compresa anche la versione da triathlon) non sono in colorazione cangiante, ma in versione sfumata con i due colori.
Finisce qui? Ci sarebbe altro da dire, ma il resto, pian piano, ve lo racconteremo su queste pagine.
Guido P. Rubino