18 lug 2016 – «[…] ha come gregari gente che in altre squadre avrebbe corso da capitano». È così che Luca Guercilena, direttore sportivo della Trek Segafredo, ha riassunto la situazione del Tour de France attuale. Aggiungendo poi: «D’altra parte questo è il ciclismo moderno, ma noi ci proveremo comunque». Ora l’ultima frase forse è di circostanza, ma l’appunto fatto è importante. La superiorità raggiunta da Froome al Tour de France è anche per questo, d’altra parte non è un caso che quelli della Sky rimangano così tanto in salita con lui. Non è una scusa, però, perché il “qualcosa da fare” c’è sempre e allora forse quelle di Guercilena non sono solo parole di circostanza.
Intanto una tappa interlucutoria, Qualche saliscendi ma non una tappa da velocisti. A ben pensarci potrebbe essere un percorso da classica, di quelli che poi vince Cancellara, tanto più che il Tour de France sconfina in Svizzera e arriva proprio a Berna, a casa di Cancellara. E allora si può pure sognare un po’ nell’anno dell’addio al ciclismo.
In fuga, per spezzare la monotonia di una tappa che ha poco da raccontare, c’è un “Trofeo Baracchi”. Due compagni di squadra: Tony Martin e Julien Alaphilippe. Difficile dare un cambio a uno che vince il mondiale a cronometro e allora Alaphilippe ne sfrutta la ruota e conta i minuti di vantaggio in attesa del rinvenire del gruppo che, va detto, sapendo chi ha davanti e puntando decisamente allo sprint, non lascia troppo spazio ai due.
Gruppo compatto quindi, saliscendi finali che lanciano Alberto Rui Costa in avanscoperta, lasciato lì, sotto controllo, a una quindicina di secondi per qualche chilometro. Tutti insieme, definitivamente a cinque chilometri dall’arrivo, nelle strade tortuose dentro Berna.
Volata? Anche no, visto che l’arrivo è davvero da classica e per i velocisti si fa dura. Si staccano alcuni, Coquard ai due chilometri. Arrivo del gruppo allungato al fotofinish tra Sagan e Kristoff, ma vince Sagan col colpo di reni. L’avesse dato anche Kristoff avrebbe vinto lui. Nel finale, tra i primi, si intravede anche Cancellara. È il suo ultimo Tour e questa tappa sa quasi di tributo al campione che chissà cosa darebbe per alzare le braccia al cielo. Ma l’ultima stagione di Cancellara corrisponde anche a quella con la condizione che non riesce a decollare proprio. E dentro ci si mette anche la sfortuna.
Da sottolineare, poi, un’altra media oltre i 47 chilometri orari. Anche per questo non era facile la volata oggi e, alla fine, ha vinto comunque il più forte che, come si vede dal fotofinish, è anche quello che indovina il tempo per il colpo di reni. Kristoff che pure sarebbe stato in vantaggio, il colpo di reni lo dà un attimo dopo. E perde.
E adesso tutti ad aspettare cosa dice Oleg Tinkoff. Giorni fa aveva scommesso la sua permanenza nel ciclismo se Sagan avesse vinto tre tappe al Tour.
Ordine d’arrivo
1. | SAGAN P. | TNK | 04h 26′ 02” |
2. | KRISTOFF A. | KAT | 00′ 00” |
3. | ENGER S. | IAM | 00′ 00” |
4. | DEGENKOLB J. | TGA | 00′ 00” |
5. | MATTHEWS M. | OBE | 00′ 00” |
6. | CANCELLARA F. | TFS | 00′ 00” |
7. | VANMARCKE S. | TLJ | 00′ 00” |
8. | RICHEZE A. | EQS | 00′ 00” |
9. | BOASSON HAGEN E. | DDD | 00′ 00” |
10. | VAN AVERMAET G. | BMC | 00′ 00” |
Classifica Generale
1. | FROOME C. | SKY | 72h 40′ 38” |
2. | MOLLEMA B. | TFS | 01′ 47” |
3. | YATES A. | OBE | 02′ 45” |
4. | QUINTANA N. | MOV | 02′ 59” |
5. | VALVERDE A. | MOV | 03′ 17” |
Redazione Cyclinside