È in questa stagione che molti ciclisti pensano di mettere la bicicletta sui rulli. Le temperature scendono e il meteo, soprattutto, promette pioggia. Con le giornate che si accorciano far coincidere tempo libero e possibilità di pedalare diventa più difficile.
E allora perché non pedalare in casa?
Ecco, questo è il motivo per cui la maggior parte dei ciclisti acquista un sistema di allenamento indoor, che sia il semplice rullo o un vero e proprio simulatore.
In realtà con questi strumenti si può fare molto di più. E alla fine di questo articolo vi potrete rendere conto di come il senso di questi strumenti ci possa essere anche con la bella stagione. E non è un controsenso. Molti corridori ne sfruttano già le potenzialità tutto l’anno.
Vediamo perché e scopriamo cosa offre in più (sì, avete letto bene) l’allenamento indoor rispetto alla classica uscita su strada.
Ne abbiamo parlato, ancora una volta con Matteo Bortesi, responsabile del prodotto di casa Garmin e ora anche di Tacx vista la recente acquisizione da parte del marchio di navigatori e strumenti per lo sport.
La posizione prima di tutto
«Innanzitutto chiariamo una cosa – esordisce sull’argomento – qualsiasi tipo di lavoro si voglia fare tra le mura domestiche richiede, comunque, un posizionamento molto preciso in sella. Se è la bicicletta che si usa normalmente la cosa è ovvia, ma bisogna fare attenzione in caso si tratti di un “muletto” da usare in casa oppure se si sceglie la nostra Neo Bike Smart studiata per replicare qualsiasi misura di bicicletta. È importante che le regolazioni rispecchino le misure della bicicletta utilizzata normalmente per non incorrere in problemi di vario tipo a livello tendineo e muscolare.
«Per il tipo di lavori che si possono fare con i simulatori, poi, non c’è praticamente limite»
I rulli sono molto di più rispetto alla considerazione come alternativi all’uscita tanto per “tenere la gamba”, oppure per il riscaldamento prima di determinate gare (o, da qualche anno, anche alla fine di frazioni più impegnative in salita per lavori di defatigamento durante le grandi corse a tappe).
I lavori che si possono fare
Al di là degli esercizi basilari, che con i simulatori si possono svolgere lavori anche molto complessi. Allenamenti evoluti si possono fare anche con i trainer di base, quei modelli dove la bicicletta viene montata intera (quindi senza rimuovere la ruota posteriore) e si può lavorare impostando la resistenza della pedalata così da eseguire un programma di allenamento.
Ma un passo decisamente più avanti sono i modelli di tipo “direct drive”, ossia con l’aggancio della bicicletta direttamente al pacco pignoni fissato sul simulatore.
La risposta della pedalata è più immediata, la base di appoggio risulta più solida e si hanno meno oscillazioni nel movimento. Questo permette allenamenti di maggiore intensità. Con il Neo 2T di Tacx, poi, si possono fare lavori massimali grazie al sistema elastico previsto nella base che, oltre a rendere più realistica la pedalata, risulta anche più adatto per lavori “pesanti” e toglie stress al telaio.
Interattività
Interattività è il minimo comun denominatore di quasi ogni prodotto che abbia a che fare con la tecnologia. In alcuni casi è una parola abusata, ma a proposito di rulli può diventare un bel vantaggio sotto diversi punti di vista. L’interattività dei sistemi di allenamento permette di superare definitivamente i limiti delle soluzioni di pedalata dentro casa: la noia e la possibilità di fare dei lavori specifici di alto livello.
I dati che escono da questi strumenti permettono di realizzare un allenamento specifico senza variabili esterne e con precisione assoluta.
«Pensa alle SFR (salite forza resistenza) – spiega Bortesi – facendole su un rullo si ha una precisione impossibile su strada. A livello neuromuscolare e meccanico la differenza è importante: su un simulatore non hai tutte le variabili dell’outdoor, sei in assetto costante e a velocità controllata. Se devi fare lavori “a pettine” (fasi di lavoro intenso alternate ad altre di riposo, ndr) hai anche una maggiore concentrazione. Pedalando in esterno devi pensare alla strada, alle buche, al traffico e così via.
«Non a caso si può dire che un’ora di allenamento ben fatto su un rullo, equivale a tre ore pedalate su strada».
Un rullo di alto livello si pone come uno strumento in grado di essere utile non solo a chi punta a una preparazione specifica. Anche a livello professionistico ci sono corridori che, in zone meteorologicamente sfavorevoli, in inverno ne fanno largo uso. Poi può essere una soluzione perfetta per chi voglia allenarsi in maniera sistematica e perseguire degli obiettivi anche avendo poco tempo a disposizione e magari non coincidente con le ore più adatte del giorno.
«Pensa – ci ha raccontato Bortesi – il norvegese Thor Hushovd, già diversi anni fa, mi diceva che faceva anche cinque o sei ore di rulli al giorno. Quando la temperatura esterna è a dieci gradi sotto zero, non c’erano alternative alle strade ghiacciate esterne. Eppure non ha mai avuto problemi di preparazione».
Applicazioni
A livello software, ma anche hardware, i nuovi strumenti sono un punto di arrivo notevole ma anche un punto di partenza. È facile intuire come l’acquisizione di Tacx da parte del colosso Garmin non sia solo una scelta commerciale ma diventi una fucina tecnologica di soluzioni e idee che, ci ha detto il responsabile del prodotto, nasce e proseguirà sempre di più con l’integrazione dei portali dedicati ai due marchi. Ci sono idee che stanno già diventando progetti.
Ma l’allenamento con un rullo “smart” non è solo finalizzato ad un obiettivo di preparazione assoluta. Deve essere anche sopportabile e stimolante a livello mentale. Per questo poter ripetere percorsi famosi o semplicemente più congeniali, è diventata una soluzione molto ricercata.
Sul portale Tacx si possono acquistare pacchetti mensili o annuali per affrontare percorsi famosi e confrontarsi e sfidarsi con altri utenti. Per capire bene di cosa si tratta, sono a disposizione dei pacchetti di prova gratuiti. Acquistando un simulatore, poi, sono disponibili dei voucher per una prova approfondita.
«E può essere un modo interessante per capire anche come ottimizzare il proprio lavoro pure nella bella stagione – chiarisce Matteo Bortesi, riprendendo quanto detto poche righe più su – Nella mia esperienza di pedalatore e anche di verifica del prodotto mi è capitato di preparare una granfondo lavorando esclusivamente sui rulli. Pensa che mi sono trovato con un rendimento al di sopra delle aspettative proprio grazie all’ottimizzazione del lavoro. E parliamo della Mont Blanc, non proprio una delle più facili che si possano affrontare».
I rulli, insomma, non fanno più parte di una stagionalità di allenamento, ma diventano ottimali per qualsiasi periodo dell’anno.
A casa con l’alta definizione
Avevamo già parlato nel precedente articolo della capacità dei rulli top di gamma (in particolare del modello Neo 2T) di riprodurre le sensazioni di pedalata tramite il sistema elettronico e magnetico (si può persino riprodurre la sensazione del pavé). Collegando questo strumento a un prodotto Edge di Garmin o a un software di simulazione e allenamento si apre un mondo virtuale in continua espansione e dalle possibilità enormi. Si va dalle applicazioni ufficiali di Tacx per dispositivi mobili (sia per piattaforma Android che iOS) ai software per computer (si veda qui) ai programmi di produttori terzi che si interfacciano facilmente con i simulatori tramite collegamenti senza fili utilizzando la connessione bluetooth o Ant+ tramite appositi dongle (da collegare al computer) o direttamente ai dispositivi da cui scaricare allenamenti già fatti, per ripeterli, oppure importando tracciati di gare famose.
Per allenarsi, insomma, non ci sono più scuse.
Guida alla scelta
Rulli Tacx, ecco come sceglierli in base a caratteristiche e necessità
Ulteriori informazioni: https://tacx.com/it/
13 nov 2019 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside