13 lug 2017 – Diciamolo subito: la maglia gialla di Fabio Aru è la cosa più emozionante di tutta questa giornata di montagna passata senza sobbalzi ad aspettare un attacco a Froome che non arriva nonostante il passare delle salite.
Noia? un po’, neanche fosse una tappa di pianura. Partenza a tutta però con addirittura Kittel in fuga. La prima ora passa con 48 chilometri pedalati a testa bassa. La Sky davanti a finirsi e a dire che forse non è quell’armata inattaccabile che sembrava. Froome che nello strappo finale cede, finalmente, e non è più un robot ma un essere umano che ogni tanto deve stringere i denti. Ma intanto non salva la maglia gialla che va ad Aru. Alla faccia delle chiacchiere.
Sono sei secondi soli, guadagnati dietro a Bardet che vince la tappa, per la gioia dei francesi che ora, magari, hanno altro da pensare che inventare chiacchiere che fanno male a tutti e non fanno fare bella figura a loro.
Aru parla poco, sorride e c’è quando serve. Cosa vogliamo chiedere di più?
Redazione Cyclinside