22 giu 2019 – Ugo De Rosa , dopo un po’, si è messo in disparte a osservare da lontano la festa. In silenzio. L’espressione di quando aveva finito di saldare un telaio, o consegnava una bicicletta, speciale, a un campione. Mai stato uomo che cercasse clamore, il signor Ugo, e neanche oggi, mentre la sua azienda si gode gli applausi di un bel lavoro. Più prodotto e meno marketing: è sempre stata questa la sua filosofia.
«L’idea del cuore? Mi piaceva che fosse visibile la passione» Racconta Ugo, ma sul palco delle presentazioni è di poche parole anche al microfono del bravo Andrea Berton. È più abituato a fare, lui, che a raccontare. Che poi a dargli il via ne ha da dire. Provate a chiedergli della forcella di Merckx alla Roubaix. Lì, forse, gliene avrebbe dette due delle sue al campione. Ma Eddy aveva la ragione del vincitore e allora andava bene così.
Una nuova firma
Nuovo marchio: De Rosa rinnova partendo proprio dalla presentazione dell’azienda. Il cuore c’è sempre, come abbandonarlo? Pensare che era nato osservando due monete affiancate, poi una più piccola sotto. Fantasia De Rosa, confermata da uno studio che ha messo dentro, nel logo, anche altro: il classico e la dinamicità: «Abbiamo pensato all’heritage – spiega Cristiano De Rosa, uno dei figli di Ugo – e al movimento, il nostro marchio deve raccontare la nostra lunga storia, partendo proprio dal cuore».
Heritage, eredità di una generazione che tramanda il lavoro da Ugo ai suoi figli e ora ai nipoti, con Nicholas che ha già firmato alcune saldature (in titanio) e presenta il marchio di famiglia ai più giovani.
Il restyling del marchio è nato dalla collaborazione storica con Pininfarina e alla presentazione De Rosa ha giocato in grande, anticipando già la gamma che avremmo scoperto nelle fiere di settore, a fine anno. Non una ma tre biciclette. Nomi già conosciuti nel catalogo dell’azienda di Cusano Milanino.
Integrazione
Un lavoro di precisione realizzato puntando all’eleganza: togliendo alla vista tutti i cavi di comando. Scorrono tutti all’interno, passando dentro al manubrio e poi giù, lungo il telaio per freno posteriore e comandi. Nei modelli a disco, il tubo idraulico del freno anteriore si infila direttamente nel cannotto forcella per fuoriuscire dallo stelo sinistro e rispettando perfettamente le esigenze dell’idraulica. Grazie alla serie sterzo ACR di Vision, il passaggio dei cavi è facilitato (purché si abbia a che fare con tubi di sterzo da un pollice e mezzo sia nella parte bassa che in alto) e non si creano angoli che possono comprometterne il funzionamento.
SK Pininfarina
La bicicletta con forte impronta aerodinamica di De Rosa è stata rivista nella struttura. Ora ha il tubo superiore più schiacciato, i cavi integrati completamente e una forcella più aerodinamica. Un telaio che, oltre che filante, risulta anche piuttosto leggero visto che ferma la bilancia a 950 grammi nella misura 54 (verniciata). La “pinna” posteriore del tubo sella è stata ridotta del 20 per cento rispetto al modello precedente.
Il telaio è composto per il 69,2 per cento di fibra 30T, per il 22,3 per cento di fibra 40T e 60T in percentuale di 8,5. Le misure disponibil sono 8 (dalla 46 alla 60 e la disponibilità prevede montaggi con tutti i gruppi top di gamma.
Merak
È la bicicletta da corsa per eccellenza di casa De Rosa. La Merak vanta un telaio leggerissimo (800 grammi, nella misura 54, verniciata). Il telaio in monoscocca è un insieme di fibre di carbonio differenti di quattro tipologie, distribuite sulla struttura a seconda delle necessità. La bicicletta che viene fuori con un telaio così risulta chiaramente ideale per gli scalatori «Ma vi assicuro che è ottima pure in discesa» chiarisce Cristiano De Rosa – è la nostra massima tecnologia di fibra di carbonio, lavorata con sistema EPS che crea un sottovuoto nello stampo assicurando la perfezione del composito».
Anche questo telaio è disponibile in otto misure differenti (da 43 a 58).
Idol
Altro nome ormai storico nel catalogo De Rosa, la Idol è una bicicletta dedicata alla media gamma che cresce sempre di più. Anche questo modello viene impreziosito dalla completa integrazione dei cavi di comando, soluzione elegante per una bicicletta non classificata al vertice della gamma. La Idol conferma la sua geometria “Arc Slope” che ne ha fatto un carattere riconoscibile e viene presentata ideale per chi si dedica al cicloturismo di alto livello. Ma certamente è una bicicletta che può dare davvero tanto. Basti pensare che durante la presentazione è stata definita come ottima pure per le competizioni.
Il telaio, realizzato con tre tipologie di composito, ha un peso di circa un chilogrammo (sempre nella misura 54, verniciata) ed è disponibile in sei misure (da 43,7 a 56,5). Le proposte di montaggio sono molto interessanti e prevedono anche il gruppo Potenza di Campagnolo che può davvero dare un tocco in più all’eleganza delle forme.
La nuova gamma di De Rosa, con le nuove grafiche, sono già ordinabili dai rivenditori specializzati. E disponibili nella versione disc a dalla fine di luglio. De Rosa sta anche lavorando a una rete di vendita che parta dall’ordine online e coinvolgendo i propri negozianti al fine di seguire il cliente in tute le fasi: dall’idea alla messa a punto del mezzo.
Ulteriori informazioni: https://www.derosa.it
Guido P. Rubino