5 gen 2019 – La “Panoramica”, il “Murus”, “Rocca Priora” e il “Rostrum”: fino allo scorso anno erano quattro le salite cronometrate della Granfondo Campagnolo Roma, l’evento cicloturistico di fine stagione che in Italia ha scommesso per primo sulla formula della classifica stilata in base alla somma del tempo registrato sulle salite, abolendo la classica premiazione dei più veloci transitati all’arrivo.
Che il formato sia piaciuto lo ricordano non solo gli eventi che nel corso degli ultimi anni hanno adottato la stessa formula (GF del Prosecco e GF Stelvio Santini per citare le più famose) ma la stessa granfondo capitolina, che lo scorso anno, anche questa volta per prima rispetto a tutte le altre, ha aggiunto alle quattro cronoscalate un tratto cronometrato in pianura, con otto chilometri piatti come un biliardo lungo i “Pratoni del Vivaro”.
Quest’anno la Granfondo Campagnolo Roma offrirà ancora di più: il percorso rimane confermatissimo, 120 chilometri con partenza e arrivo praticamente sotto al Colosseo, ma alle quattro salite cronometrate e alla cronometro pianeggiante si aggiungerà un ulteriore tratto contro il tempo, con i tre chilometri al 5 per cento che portano i ciclisti ad affrontare l’ultimo colle previsto nel percorso, quello da Monte Porzio Catone fino al monte Tuscolo, fino allo scorso anno unica salita priva di tappeti elettronici dell’intera granfondo. È un incitamento all’agonismo? Tutt’altro: come gli scorsi anni chi vuole godersi le salite in tranquillità potrà ovviamente continuare a farlo infischiandosene dei tappetini, mentre chi punta a far valere il suo allenamento da grimpeur avrà un’occasione in più: già, perché i chilometri totali di salita cronometrata passeranno da 10 a 13, che indubbiamente rappresentano una distanza ancor più solida ed affidabile per incoronare il “Re” e la “Regina” di Roma 2019. L’appuntamento è per il 13 ottobre, dunque.
Ulteriori informazioni: www.granfondoroma.com
Maurizio Coccia