Perché si chiama Dura-Ace, ve lo siete mai chiesto? Il gruppo di vertice di Shimano ha nel nome il suo carattere: l’alluminio. La casa giapponese ha concepito il suo gruppo in alluminio tanto da volerlo caratterizzare anche col nome: Duraluminium – Ace (asso).
Negli anni passati, soprattutto quando la fibra di carbonio ha iniziato ad arrivare con prepotenza nel mondo del ciclismo con la realizzazione di parti strutturali e il conseguente arrivo di componenti in composito, pedivelle comprese, la domanda è stata posta più volte a Shimano: perché non fate anche voi le pedivelle in fibra di carbonio?
Dati alla mano i tecnici giapponesi snocciolavano le loro motivazioni, una su tutte: «Perché a nostro avviso i risultati migliori li otteniamo con l’alluminio piuttosto che con la fibra di carbonio».
Shimano, c’è da dire, ha sempre seguito una sua rotta facendosi coinvolgere il meno possibile dalle mode e dalle tendenze del mercato. Se c’è una via che funziona bene perché cercare soluzioni diverse?
Se ci fate caso questa filosofia sul prodotto c’è sempre stata e anche oggi è presente più che mai. Basti vedere come la gamma di componenti parta da un gruppo dotato ancora di cambio a otto velocità. Ha senso? Certo che sì, ci avevano detto. Aggiungendo pure una risposta che dice tutto sul modo di ragionare dell’azienda: «Si tratta di gruppi destinati a un utilizzo diverso dall’agonismo, otto velocità bastano e avanzano. Non sarebbe un problema aggiornare a più rapporti, ma non si tratta di una caratteristica richiesta da quel tipo di mercato».
Mentalità certamente lontana dal nostro modo abituale di ragionare, ma certamente efficace, almeno per il mercato globale, perché poi i conti si fanno sempre ed evidentemente tornano.
Ecco allora che la nostra immagine d’apertura l’abbiamo voluta fare con un componente speciale, comparso nelle fiere di qualche anno fa come componente che andò pure in produzione a fine 2008 con la sigla FC7800-C. Si tratta di pedivelle Shimano Dura Ace in fibra di carbonio. Ne sono state prodotte pochissime forse sono più rare di un Gronchi rosa, se ragioniamo da collezionisti. Inutile, se ragioniamo come Shimano.
Per chi volesse scorrere tutta la storia del Dura Ace, poi, vale la pena segnalare questa pagina (in italiano) che ripercorre tutta la storia del gruppo di vertice. Da i primi pezzi molto simili a ciò che si poteva trovare sul mercato al decollo definitivo della filosofia Shimano. Ace, asso, che continua a primeggiare: https://www.rideshimano.com/italy/it/La-storia-del-DURA-ACE
RC