È una delle domande ricorrenti, non tanto a noi – chi ci legge pedala ed evidentemente sa già la risposta – quanto nei social appena si parla di biciclette.
Perché i ciclisti sono spesso in mezzo alla strada e non stanno più a destra?
Non parliamo di chi viaggia affiancato dove non c’è spazio: lì la risposta è ovvia, fanno male perché il Codice della Strada parla chiaro, oltre che il buon senso del vivere civile e del rispetto di tutti.
Ma troppo spesso si leggono critiche ai ciclisti anche da soli che dovrebbero stare più a destra possibile. Tralasciando chi commenta per odio e stupidità, molte volte sfugge semplicemente qualcosa che chi va in auto non considera, per comodità e per velocità.
Perché in mezzo?
Semplice: perché le condizioni delle strade italiane, troppe volte, non sono in grado di consentire una marcia sicura sul bordo strada. Buche e tratti dissestati sono, spesso, sul bordo della strada e non è questione di andare piano: si rischia di cadere e finire improvvisamente a centro strada. Sarebbe ancora peggio.
Inoltre, anche con strade in buona condizioni, spesso a mancare è la manutenzione ordinaria, col risultato che sul bordo si trovino detriti, pezzi di vetro e altri oggetti che possono intralciare improvvisamente la marcia o, semplicemente, provocare forature continue.
Non solo per colpa del fondo stradale
Da sempre, ma ultimamente con maggior frequenza (anche a causa della carenza di risorse pubbliche, che limita una corretta manutenzione) lungo le strade “minori” c’è anche il problema della vegetazione a bordo strada, che invade parzialmente la corsia, costringendo tutti gli utenti, ma soprattutto il ciclista, a stare necessariamente più al centro. Prendere un ramo, una frasca o dei rovi in faccia, può compromettere il controllo del mezzo innescando una carambola molto pericolosa. (P. Bozzuto)
Sportelli assassini
Diciamolo: in città se c’è una fila di automobili parcheggiate è meglio non passarci troppo vicino. Troppi guidatori (o passeggeri) aprono lo sportello senza guardare per bene dietro. E il risultato può essere davvero disastroso. Non potendo vedere se le automobili parcheggiate siano vuote o meno i ciclisti usano come norma prudenziale il pedalare a qualche centimetro in più di distanza dalla fila di automobili.
Una questione di traiettoria
Qui entra in ballo anche la fisica. Non aspettatevi che un ciclista in una curva stretta riesca a seguire perfettamente la linea della strada. È su due ruote e come una moto o un motorino è naturale allargarsi un po’ prima, stringere a metà curva e riallargare a fine curva. Non parliamo di fare la curva a tutta, ma del normale pedalare su strada. È quel che fanno naturalmente anche tutti i motocicli per evitare di fermarsi letteralmente sulle curve strette. Per cui prevedere un leggero allargamento in uscita di curva è normale (chiaro che non parliamo di invadere la corsia).
Ecco, quando vedete un ciclista che vi sembra invadere troppo la carreggiata, aspettate un attimo a suonare e ad arrabbiarvi, probabilmente ha un buon motivo per essere lì. E aspettare qualche secondo per un sorpasso sicuro per tutti, non rovina una giornata, non credete?
Redazione Cyclinside
Molte volte bisogna stare al centro della propria carreggiata per “prendersi” il diritto di essere rispettati come mezzo altrimenti verremo stretti dalle auto che ci sorpassano!!
Attenzione: il Codice della Strada dice che bisogna tenere la destra e va rispettato. La bicicletta è un veicolo come tutti gli altri. Il fine di questi appunti è spiegare perché a volte non sia consigliabile e nemmeno possibile pedalare sempre nella parte più laterale della corsia. Ma il diritto non si prende, il diritto andrebbe dato dagli altri utenti che devono rispettare la legge che già c’è (e che parla pure di sorpassi con distanza di sicurezza).
il codice della strada dice che qualunque veicolo deve tenere la dx, invece le auto vanno ovunque. d’altronde siamo in italia se non ti prendi quello che ti spetta di diritto, sei fottuto.
E’ corretto tenere la corsia a destra e non la destra di una corsia. La bici è un mezzo che percorre una strada che non è riservata alle auto!
Basterebbe che chiunque facesse un giro in bici per rendersi conto…..io comunque chiudo sempre la discussione dicendo che lo stupido lo preferisco in bici…almeno rischia la sua pelle e non la fa rischiare a nessuno.
ho 73 anni faccio circa 4/5.000 km anno con la bici da corsa, le strade al lato DX sono sempre piene di buche detriti ecc. è una vergogna Giorgio Dini Ciacci Milano
Hai ragione io ho 16 anni e faccio anch’io ciclismo noi ciclisti tante volte ci spostiamo verso il centro appunto per queste cose e dico agli automobilisti che la strada non è solo sua di loro ma la strada è di tutti quindi bisogna rispettarsi l’uno con l’altro
Meno auto più bici
I problemi ci sono quando i ciclisti sono parecchi …viaggiano appaiati o a cascata
invadendo quasi completamente la strada , tu aspetti , magari (pensi tu )si mettono in fila indiana sentendo un mezzo alle loro spalle … niente continuano , allora provi con un breve colpo di clacson e allora tutti si girano incazzati e proseguono ancora piu in centro parlottando fra di loro con sguardi incazzati… questo succede, non e’ il problema del singolo che solitamente si sposta. Ancora una cosa , ho notato che se nella comitiva ci sono delle donne la cosa diventa ancor di piu esasperata fino a sfociare negli insulti palesi e urlati.
Ancora una cosa … se la strada e’ larghissima il tutto non succede ma se e’ stretta e non si puo’ superarli allora diventano maleducatissimi.
mi chido:perche le macchine non stanno sulla sinistra,stanno in mezzo alla stada
Condivido pienamente il pensiero di GIOX, è vero che non si può pretendere che il ciclista “rasenti” il bordo stradale, tutti conosciamo le condizioni delle strade, ma è anche vero che ci molti ciclisti maleducati e arroganti e , quando in gruppo, anche vigliacchi poiché se protesti perché non si rimettono in fila indiana e sei quindi costretto ad aspettare i loro comodi ti minacciano.Io stesso sono stato oggetto di aggressione e minacce da parte di un gruppo di ciclisti che ho evitato per puro miracolo poiché sono passati con il rosso ad un incrocio in città.
Quando un’automobilista rispetta il fatto che non mantengo strettamente la destra ringrazio palesemente appena ho la possibilità di farlo. Notare che ho scritto volutamente un’automobilista con l’apostrofo perché la maggior parte delle volte si tratta di donne
Mantenere la destra è una norma sancita dal CDS, su questo non si discute, e vale per tutti i veicoli (bici incluse). Questo ve lo dice uno che usa la bici tutti i giorni per andare a lavoro e per cicloturismo. Ma la questione secondo me è un’ altra: “il senso civico che manca da ambo le parti, automobilisti e ciclisti”. I primi si ritengono i padroni indiscussi della strada tanto che trattano i secondi (soprattutto quando isolati) come esseri inutili e secondari, automezzi capaci solo di rallentare ed ostacolare il loro cammino prioritario (tutte le mattine io rischio la vita nell’ imboccare una rotonda perché gli automobilisti che giungono in senso contrario, consci di avere una bicicletta già sul loro percorso, invece di rallentare come imporrebbe loro la segnaletica accelerano per attraversare prima di me tale incrocio). I secondi si arrogano il diritto di raggrupparsi a due o più file parallele pur di non tralasciare la chiacchera domenicale (magari sotto curva). E che dire di tutti quegli automobilisti che hanno la “sana” abitudine di suonare il clacson quando ti stanno per sorpassare. Beh! in questo ultimo caso la risposta è semplice “invece di suonare …..rallenta! arrivi lo stesso”.
Se il ciclista si mette più a sinistra per effettuare una curva oppure per evitare frasche e buche poste sulla estremità destra delle strade, intanto non dovrebbe farlo repentinamente bensì valutare il momento dato che non è solo in strada, e dovrebbe poi rientrare non appena terminate le manovre, in modo che si possa far sorpassare in sicurezza.
Invece no, la maggior parte dei ciclisti sta in mezzo alla strada “perchè è un mio diritto”: ecco la testa dei ciclisti italiani. Anche io lo sono, ma ho imparato negli USA come si va in bici, infatti qua non mi ci trovo proprio, per il poco rispetto degli automobilisti e per la troppa maleducazione e prevaricazione dei ciclisti.
Buon giro a tutti!
Un’altro problema legato alla inciviltà è legato a quei fenomeni che lanciano le bottiglie di vetro fuori dai finestrini. A volte non si rompono, ma spesso si, con le conseguenze che si possono immaginare. Una delle quali è quella di cercare di evitare, all’ultimo momento, i vetri rotti, con il rischio di essere investiti.
Gianpaolo Roccasalva
Un’altro problema del stare troppo a dx é dovuto, specialmente nei centri abitati, dal fatto che ci sono un sacco di strade private e non, che si immettono sulla strada principale e se tu ciclista sei troppo a dx e una macchina mette fuori il muso dal cancello della propria abitazione o da uno stop non fai a tempo a fare nulla con conseguenze molto immaginabili!
W la bici!