18 mar 2019 – Abbiamo così tanti ordini che quasi non riusciamo a stargli dietro. Risponde così, alla domanda su Tyre Invader, Alberto De Gioannini, titolare di Effetto Mariposa nella sede vicino a Lugano, due passi dall’Italia.
Qui si progetta e si accolgono le richieste dei clienti, poi si inscatola e si spedisce a soddisfare richieste in continuo aumento. «Il prodotto piace perché è diverso da tutti gli altri sul mercato – spiega De Gioannini – è meno “invadente” per la copertura e risulta anche più leggero».
De Gioannini è un esperto di materiali. Lavorava in una grande industria di gomme del settore ciclistico prima di mettersi in proprio e iniziare a pensare soluzioni che possano aiutare praticamente i ciclisti.
Tyre Invader è il prodotto del momento. Un inserto che elimina letteralmente il problema delle pizzicature con le coperture tubeless perché si pone come barriera tra cerchio e copertone così da evitare che questo possa risultare schiacciato in caso di impatto violento con sassi o spigoli sul terreno.
Tyre Invader, per le sue caratteristiche, è un prodotto nato pensando alla mountain bike, ma può arrivare fino alle biciclette gravel grazie alla misura con sezione più piccola (da 40 millimetri).
Perché ha successo Tyre Invader? Perché grazie alla ricerca di Effetto Mariposa risulta un prodotto “pulito” e semplice da usare (non assorbe nemmeno il liquido antiforatura che viene messo nella copertura). Una volta montato aiuta pure la copertura tubeless nell’aderenza alle spalle del cerchio così da favorirne il montaggio.
Ma ci sono anche altre particolarità di cui tenere conto.
Ce le spiega proprio Alberto De Gioannini in questa intervista:
Interessante sottoporre anche questo video che spiega chiaramente la praticità del montaggio:
Per chi volesse saperne di più, segnaliamo l’articolo che avevamo scritto all’uscita del prodotto sul mercato:
Ulteriori informazioni: https://www.effettomariposa.eu/
Guido P. Rubino