23 nov 2020 – È opportuno iniziare questa recensione con una premessa: quanto troverete esposto qui di seguito non pretende di avere alcuna valenza scientifica, non abbiamo né gli strumenti né le competenze per poterne aspirare ed assolutamente ce ne guardiamo bene.
Quello che, come sempre, abbiamo cercato di fare è stato utilizzare il prodotto seguendo le indicazioni di chi lo produce, scovandone pregi e difetti, funzionalità ed eventuali benefici per l’utente medio. L’approccio seguito in questa operazione è stato comunque il più metodologico possibile: con l’aiuto di un preparatore atletico abbiamo strutturato alcuni allenamenti test (sia in bici che di corsa) attraverso i quali tentare di valutare l’effetto del dispositivo. Si tratta di un’operazione per niente semplice perché eliminare tutte le possibili variabili e rendere due allenamenti assolutamente identici è davvero un’operazione ardua ma, per quanto possibile, abbiamo cercato di farlo.
Biotecnologia
Il perché di questo lunghissimo ma doverosa preambolo è presto detto: T NES è un dispositivo che nasce da una biotecnologia ovvero un materiale che attraverso un campo magnetico emesso a bassissima intensità mira a rendere più biodisponibile l’ossigeno già presente nel nostro corpo. Gli sviluppatori ci hanno spiegato che non si tratta di un’azione locale (ovvero limitata alla zona di contatto tra dispositivo e corpo) ma per sua stessa natura agisce in maniera sistemica ovvero coinvolge l’intero organismo.
Il dispositivo è talmente semplice da poter quasi trarre in inganno: si tratta di semplici cerotti che contengono un materiale in grado di trasmettere questo impulso elettromagnetico. Non contengono nessuna sostanza chimica e quindi non trasmettono al corpo nulla di chimico, si tratta di un processo fisico.
Possono essere indossati in qualsiasi punto del corpo ed il loro funzionamento è assicurato anche in acqua; ogni dispositivo ha una durata di circa 48 ore ed un tempo richiesto di circa 15 minuti per “attivarsi”.
Abbassamento del battito caridaco
Tra gli effetti più facilmente riscontrabili, per indicazione degli sviluppatori stessi, vi sarebbe un abbassamento del battito medio a parità di sforzo, ovvero si riuscirebbero a “risparmiare” una manciata di battiti durante uno sforzo ad alta intensità.
Per cercare quindi di rendere visibile questo effetto di T NES abbiamo creato una sequenza di vari allenamenti consecutivi fatti in sequenza in giorni distinti che abbiamo ripetuto a distanza di una settimana: la prima senza dispositivo mentre la seconda indossando sempre il dispositivo, già dalle 48 ore precedenti il primo carico.
Nello specifico si trattava di due allenamenti su tapis roulant quindi di corsa e tre su rullo statico quindi in sella alla nostra bicicletta, con carichi di vario tipo costanti ed a variazioni, con recuperi ampi e ridossimi, a varie intensità… un mix completo per non farci mancare proprio nulla.
Gli allenamenti si sono svolti seguendo un protocollo fisso: stesso giorno della settimana, stesso orario, stessa intensità, stessi sensori, stesse tarature, stessi macchinari, stessa alimentazione, praticamente identico peso corporeo… cercando di eliminare tutte le possibili differenze o elementi che potessero in qualche modo condizionare il risultato.
Prove complicate, ma il risultato è tangibile
Non vogliamo ripeterci ma è assolutamente pacifico che si tratta di prove molto empiriche che non pretendono di avere una valenza o certezza scientifica, ma il nostro obiettivo era appunto quello di darvi un risultato concreto che fosse apprezzabile con gli strumenti che quotidianamente tutti noi utilizziamo (misuratore di potenza, cardiofrequenzimetro, etc).
Va sottolineato che non tutte le nostre prove hanno portato a risultati apprezzabili con gli strumenti classici: ad esempio nelle serie su rullo a watt costanti (20′ a 250w ed 85rpm su costanti, ovvero al nostro medio) non abbiamo riscontrato variazioni di rilievo sul battito: anche nella corsa a basse intensità come il fondo o il lento difficilmente si possono “vedere” effetti tangibili.
Altri allenamenti invece, soprattutto i più variati, hanno dato tutt’altro riscontro: nei due grafici potete apprezzare lo stesso allenamento svolto con e senza il dispositivo. Si tratta del terzo ed ultimo dei tre carichi (quindi con una buone dose di “stanchezza” accumulata nei giorni precedenti); nello specifico si trattava di 10 variazioni di ritmo consecutive, di 4 minuti ciascuna, fatte su tapis roulant: più precisamente 3 minuti ad un passo impostato di 3’35″/km (velocità 16,7km/h) ed un minuto di recupero a passo 5’00” (velocità 12km/h).
Affaticamento minore
Tra i due grafici è abbastanza evidente come nella versione con dispositivo, l’affaticamento appaia decisamente minore: il tutto grazie a recuperi migliori nei quali il cuore scende a livelli più bassi. Questo alla lunga permette di “calare meno” di intensità e comunque essere più resistenti e meno affaticati. Il “risparmio” registrato dal cardiofrequenzimentro in termini di battiti è stato di 5 battiti medi su 40′ di sforzo… davvero un’enormità.
Oltre al vantaggio nella singola prestazione altra diretta conseguenza è chiaramente che questo carico sarà recuperato più in fretta dal nostro organismo a tutto beneficio della condizione fisica che accetterà nuovamente carichi ravvicinati.
Anche un campione del calibro di Davide Cimolai, che ha utilizzato il dispositivo durante l’ultimo giro d’Italia, sembra aver avuto le nostre stesse impressioni:
https://www.facebook.com/watch/?v=2787032514911088
Alla ricerca però di riscontri ancora più oggettivi, come ulteriore prova, abbiamo deciso di affidarci ad un test del lattato. Il test si e’ svolto in pista di atletica dove abbiamo percorso a velocità costante 2 serie da 3.000m a velocità costante tra medio e soglia (intervallate ovviamente da ampio e quasi completo recupero) . Lo abbiamo fatto con un importante affaticamento di base ovvero con un carico di oltre 3 ore in sella fatte circa 18 ore prima del test, proprio sulla convinzione ormai raggiunta che TNES amplifichi le proprie risposte quanto più l’organismo e’ affaticato. https://connect.garmin.com/modern/activity/5820150132
Anche in questo caso i risultati del test sembrano confermare le nostre impressioni: sia in termini di battiti (-3 bpmedi su 10′ circa di sforzo) sia di mollimoli/l il risultato è stato sicuramente apprezzabile (diminuzione circa 0.5mmol/l. Doppia registrazione basale ed immediata post sforzo).
Abbiamo chiesto ad Alessandro Degasperi, uno tra i più forti triathleti italiani su lunga distanza, qualche impressione visto che anche lui ha avuto modo di provare personalmente T Nes.
«La mia esperienza con T-Nes è stata sicuramente positiva. Inizialmente non pensavo che una tecnologia così piccola e per nulla invasiva, potesse produrre dei risultati tangibili. Però, essendo una persona curiosa, quando Ivan (il boss in T NES ndr) me lo ha proposto, lo ho provato con interesse. Personalmente lo ho trovato molto interessante quanto più le distanze si allungavano, e quindi nelle prove di endurance prolungate. Ho notato un abbassamento dei battiti a parità di velocità, e ho avuto la sensazione di resistere di più nel tempo, e quindi avere una minor decadenza muscolare.»
Cosa aspettarsi da T Nes
Per concludere l’idea generale che ci siamo fatti è che sicuramente si tratta di un dispositivo non immediato che va provato, personalizzato e capito. I suoi effetti non sono uguali ed assoluti per tutti perché, a nostro modo di vedere, sono molto legati ad alcune caratteristiche individuali come la frequenza cardiaca individuale, lo stato di forma, le caratteristiche personali di resistenza e di recupero…
T NES non vi farà andare più forte in assoluto, o meglio, non aspettatevi dal dispositivo un aumento apprezzabile nel vostro picco di watt (ad esempio una volata), nella vostra potenza o velocità di soglia. Quello che invece ci si può ragionevolmente attendere, e che abbiamo avuto modo di registrare anche noi, è un calo del battito medio nell’ordine di 3-4 battiti, ad intensità elevate appena sottosoglia. Meno apprezzabile invece il risultato ad intensità un po’ inferiori diciamo intorno al medio soprattutto se prive di
variazioni. Non attendetevi quindi assolutamente di sentire un qualche tipo di effetto nel momento in cui indossate il dispositivo: a riposo non abbiamo riscontrato alcun effetto ed allo stesso modo non aspettatevi nessun tipo nemmeno di sensazione.
Solo una volta capito se e come T NES sia in grado di influenzare il vostro sforzo, sarete in grado di sfruttarne il marginal gain che questa tecnologia può regalare.
Riteniamo che il modo più corretto di approcciarsi alla prova sia lo stesso che utilizziamo quando prendiamo un comune prodotto integratore durante o dopo lo sforzo per il recupero: quando prendiamo un gel non ci chiediamo esattamente se e quanto beneficio ci porterà, presupponiamo che lo farà, o allo stesso modo non sappiamo con certezza e con precisione se gli aminoacidi o altri prodotti dedicati al recupero “funzionino” sul nostro personalissimo organismo e quanto più in fretta ci permettano di recuperare, ma li prendiamo sull’assunto che anche a guadagno 0 sicuramente non ci faranno male.
In concreto T NES può aiutarci a far crescere la nostra condizione fisica, permettendo allenamenti più intensi attraverso recuperi migliori: al pari di altri prodotti e’ un investimento sul proprio corpo, qualcosa di sicuramente interessante e decisamente innovativo con cui val la pena confrontarsi.
È un prodotto nuovissimo, una biotecnologia, qualcosa a cui non siamo abituati e nei confronti della quale l’utente medio ha pochi o nulli termini di paragone, sarebbe davvero pretenzioso volerlo giudicare senza averlo testato.
Molti device oggi di uso comune, molte pratiche alimentari, molte metodologie che fino a qualche anno fa erano tralasciate o addirittura sconsigliate sono oggi seguite da tutti gli sportivi di alto livello (pensiamo ad esempio al completare una lunga e faticosa pedalata con una mini sessione di rulli molto agile o al pranzare immediatamente dopo lo sforzo con delle razioni ad hoc di carboidrati). Forse tra 5 anni T NES sarà di uso comune e ci chiederemo come abbiamo fatto farne a meno? Chissà.
L’azienda ci ha anticipato che prestissimo inizierà la commercializzazione di T NES anche sul difficile mercato americano e, oltre a questo, è in arrivo anche un secondo prodotto utilizzabile insieme al cerotto per amplificarne gli effetti… stay tuned.
Uno sconto per i lettori
T NES è in vendita sul sito aziendale in confezioni da 8 cerotti. https://t-nes.shop/products/t-nes-power?seg_id=6de025fc253232308ae3b8645f8bc58e.3508.1605647279053
Per una trentina di giorni da questa pubblicazione, per i lettori di Cyclinside, è possibile avere un ulteriore sconto di prova del 10% per testare il prodotto.
Basterà digitare il codice CYCLINSIDE10 in fase di ordine.
Massimo Giacopuzzi
scusate si riesce ad avere un contatto telefonico o mail visto che ho problemi nell’ordinare il prodotto?
Salve Feliciano, provi a contattarli tramite il sito, oppure direttamente dalla pagina Facebook: https://www.facebook.com/watch/tnespower/
scusate eh…ma correre a 4.01 al km per 50 minuti significa avere già una super base di preparazione…il discorso vale su persone mediamente preparate?