13 lug 2018 – Non è certo una novità parlare oggi di ruote in carbonio che in materiale composito realizzano sia i cerchi, sia i raggi. Lightweight è probabilmente il marchio che in questo senso per primo viene alla mente, ma allo stesso modo di ruote che estendono la fibra nera dai cerchi ai raggi (e spesse volte anche ai corpi mozzi) si può parlare anche a proposito di Corima (con la famiglia MCC S+), di Reynolds (con le RZR46) e di Syncros (con le nuove Silverton SL da mtb).
La particolarità di questi set, però, è che il raggio è incollato in maniera solidale alla flangia del mozzo e al cerchio, di conseguenza, in caso di disallineamento dovuto, ad esempio ad un urto o a una caduta, ripristinare l’allineamento è complesso e obbliga a rivolgersi alla casa madre. Assicura di non avere problemi di questo genere la nuova Juliver, del marchio inglese Edco (la proprietà storica svizzera ha ceduto da qualche anno il marchio a una azienda britannica): all’ultimo salone di Eurobike questo modello era presente in versione di prototipo, ancora non sul mercato ed era esposta solo la ruota anteriore.
I raggi sono sedici in tutto, tutti con montaggio radiale e tutti con struttura in carbonio, sagoma aerodinamica e testa dritta destinata ad inserirsi su di un mozzo dedicato grazie al loro bulbo da 4.5 millimetri. In particolare i raggi sono stati sviluppati da Sapim, sono i CX-Carbon, lanciati dal marchio francese tre anni fa ma in realtà anche questo non ancora sul mercato (anche perché necessitano di mozzi con falde ad-hoc, che fino a oggi sono stati sviluppati da Edco). Così come tutti i raggi in carbonio anche i CX-Carbon hanno un peso molto contenuto, solo 3 grammi rispetto ai 4.1 dei Sapim CX-Super costruiti in acciaio. La resistenza dichiarata è però del 10 per cento superiore, con, inoltre, una resistenza a trazione decisamente più elevata. Ma la particolarità della nuova Juliver di Edco è che i raggi si uniscono ai cerchi attraverso un elemento di connessione in acciaio, provvisto di nipple per la regolazione della tensione di raggiata. Insomma, una vera ruota full carbon, con tutti i vantaggi che questo comporta in termini di leggerezza e di resistenza, ma con in più la possibilità di intervenire sull’allineamento. Si tratta in pratica della stessa prerogativa che caratterizza le ruote Topolino, di cui Cyclinside già si era occupata in passato (si veda articolo in fondo), con la differenza che in quel caso il raggio in carbonio ha un’architettura continua, che “abbraccia” la flangia e va a terminare sui due elementi di connessione che lo interfacciano con il dorso del cerchio, mentre nel caso delle ruote Edco l’architettura di costruzione della ruota è esattamente quella di una ruota con struttura “classica”.
Sempre per parlare di sistemi di raggiata e sempre per parlare delle cose interessanti che abbiamo visto ad Eurobike, non possiamo dimenticare le Black Burner, prodotte dalla Tune. Si tratta di ruote per mountain bike che utilizzano raggi in materiale tessile, fornito dall’azienda statunitense Berd.
Nel 2015 quest’ultima ha portato i progressi della scienza dei materiali nell’industria ciclistica, appunto grazie ai raggi in tessuto chiamati PolyLight: a dispetto del loro peso incredibilmente contenuto i PolyLight promettono di essere estremamente resistenti, molto più dei raggi in acciaio presenti sul mercato oggi. Sono inoltre compatibili con qualsiasi tipo di mozzo, visto che il loro fissaggio sulle falde è praticamente una sorta di laccio, che lo tiene fermo da un lato e che sull’estremità opposta si fissa sul dorso del cerchio attraverso un elemento di connessione provvisto di normali nipple per la regolazione della tensione. In fondo, esattamente la stessa architettura dei raggi in carbonio Sapim CX Carbon, visto che come sappiamo anche il carbonio nasce da una garza che viene indurita grazie a resine epossidiche. I raggi Polylight danno forma a una ruota dall’architettura tradizionale, dove i raggi lavorano sia in compressione sia in tensione quando sottoposti al contatto con il terreno o quando sottoposti ai carichi indotti dalla pedalata. Tornando alle ruote Black Burner, il peso complessivo è davvero piuma: solo 999 grammi la coppia! Ad Eurobike hanno vinto uno degli Award. E ora bisognerà vedere se riusciranno a vincere la prova del mercato.
Maurizio Coccia