Test interessante più che mai quello fatto sulla nuova AeroComfort TRIATHLON 3.0 TSA, borsa portabici di casa Scicon dedicata alle bici da triathlon: interessante soprattutto per la destinazione e la delicatezza richiesta, il Campionato del Mondo Ironman di Kona alle Hawaii. In trasferte così lunghe infatti le bici sono sottoposte a notevolissimi stress sia nel trasporto che soprattutto negli scali intercontinentali dove le sacche vengono puntualmente aperte per i controlli doganali, operazioni fatte evidentemente senza andare troppo per sottile visti i numeri di transito in scali come Francoforte, S.Francisco, Los Angeles in cui siamo transitati.
Partendo dalla fine vi diciamo subito che la nuova Aerocomfort ha superato il test a pieni voti: la bici è arrivata sana e salva sia al primo “traguardo” delle Hawaii dove non è stato necessaria nessuna operazione di manutenzione, sia alla destinazione finale del ritorno a casa.
Nel mezzo un viaggio davvero impegnativo di oltre 30.000 chilometri: viaggio di andata con partenza da Venezia, scali a Francoforte e S.Francisco (con controllo TSA – i controlli di sicurezza degli aeroporti dove deve essere possibile accedere all’interno del bagaglio da parte del personale della sicurezza, ndr) ed arrivo a Kona sull’isola di Hawaii. Da qui la bici, dopo aver corso il Mondiale, è stata spedita due volte con simpatici voli cargo hawaiiani (Aloha Cargo) dapprima sull’isola di Maui e poi sull’isola di Oahu; da dove, aeroporto di Honolulu, è ripartito il ritorno a casa con scali a Los Angeles (altro controllo TSA) e Monaco per arrivare finalmente a Verona. Il programma iniziale non prevedeva in verità i voli cargo ma dovendosi spostare tra le isole hawaiiane con dei piccoli voli interni di Mokulele Airlines (velivoli a 10 posti…), beh la bici materialmente non entrava nell’ “aereo” e ci siamo quindi dovuti avvalere, dopo esserci affidati a tutti i nostri santi protettori, di servizi cargo. Stress davvero impegnativo, quindi, ma riavvolgiamo il nastro e torniamo all’inizio con il packaging iniziale.
Alcuni trasferimenti infine tra aeroporto e location di permanenza non sono stati propriamente “consoni” ma si sa, alle Hawaii l’auto più indicata è decisamente una convertibile.
Partendo volutamente ad handicap abbiamo aperto la confezione della borsa all’ultimo momento, senza studiare in anticipo le modalità e gli accessori contenuti: ci siamo quindi avvalsi solo di un video utile realizzato da Scicon e disponibile sul loro canale youtube che si è rivelato semplice ma davvero completo. Eccovelo:
All’interno della borsa si trova tutto il necessario per porre in sicurezza la specialissima: punto di forza della AeroComfort è la struttura di base interna in metallo sulla quale la bici viene assicurata con bloccaggi tradizionali in dotazione come fosse un cavalletto di lavoro. È sufficiente smontare le ruote, sgonfiarle, e assicurare la bici alla borsa per partire con la “vestizione” del telaio con rivestimenti in spugna resistente progettati per proteggere i punti sottoposti al maggior grado di stress. Qui lo studio approfondito di Scicon è davvero evidente: ogni dettaglio calza alla perfezione e tutte le soluzione adottate risultano semplici ma assolutamente efficaci. Man mano che si prosegue nel confezionamento ogni chiusura, ogni stringa, ogni tasca, ogni sacca (c’è n’è una addirittura per casco da crono e scarpe!) assume una sua logica e in meno di mezz’ora si è pronti a chiedere l’enorme zip finale dotata di lucchetto, ovviamente TSA.
Davvero eccellenti alcuni dettagli: meritano una nota ad esemio il coprisella in spugna che oltre a proteggere la sella in sé funge anche da passante per le due stringhe principali con le quali la bici, seppur già assicurata con i bloccaggi alla struttura rigida, viene fissata in modo definitivo ed ancor più sicuro; e il proteggi cambio in metallo che, al pari delle vecchie mtb, va a proteggere il cambio posteriore evitando tutti i possibili colpi pericolosi.
In soli otto chilogrammi di peso insomma (dettaglio fondamentale nei voli per non incorrere in sovrapprezzi rispetto ai limiti) Scicon offre una borsa davvero eccezionale, completa di qualsiasi dettaglio possiate aver bisogno, e che risulta assolutamente comoda in tutti gli spostamenti: le quattro ruote consentono di spostare la borsa con facilità e precisione, si trascina con le cinture esterne rimovibili senza doverla quasi mai alzare di peso.
Due piccole confessioni (sottovoce per non farci sentire da Scicon): nel limite di 27kg che dovevamo rispettare per la compagnia aerea, siamo riusciti a far viaggiare nella borsa (anche se non previsto dalla casa) anche una pompa tradizionale da pavimento, incastrandola accuratamente senza portare il minimo danno al telaio, e due ulteriori strati di gommapiuma di due centimetri con cui abbiamo rivestito il tutto come ultimissima protezione.
Come nota di servizio che non tutti sanno, in aereo, almeno nei voli intercontinentali, non si possono trasportare le bombolette di CO2 e quelle usate per le riparazioni rapide dei tubolari: quindi occorre evitare di metterle in borsa, pena non trovarle all’arrivo… sperando che non vi vengano applicate multe negli stati più intransigenti.
La “prova del 9” l’abbiamo avuta all’arrivo quando spacchettando il tutto anche le ruote, che onestamente ritenevamo elementi un po’ a rischio in quanto più esterni, sono tornate assolutamente perfette come centratura.
Voto finale quindi altissimo per la AeroComfort TRIATHLON 3.0 TSA: i dubbi sulle borse morbide, che solitamente vengono considerate meno sicure di quelle rigide, possono essere eliminati e, diciamocela tutta, la comodità di viaggiare senza dover smontare nessun componente ed allentare neanche una vite è davvero impagabile. Si può andare sicuri quindi, anche se all’arrivo non si avrà a disposizione un meccanico o l’utensileria necessaria per montaggi, in pochi minuti la bici è pronta per l’utilizzo.
Il prezzo al pubblico della borsa è di 749,00 euro.
Ulteriori informazioni: https://it.sciconbags.com/
Massimo Giacopuzzi
Ottimo prodotto che ha finora resistito a diversi viaggi aerei, anche intercontinentali. L’unico problema è che se si possiede, come nel mio caso, una bici da crono di taglia L, se non si accorciano le prolunghe e le si indirizzano verso il basso, la borsa non si chiude.