14 lug 2016 – Oltre ai corridori del Tour, c’è un’altra protagonista della corsa francese: la velocità. Le medie sono piuttosto elevate e con poche eccezioni, quella di ieri, ad esempio, è stata una tappa corsa a velocità incredibile: sui 47,200 chilometri orari di media. Se avete provato a tenere una velocità del genere anche per un breve tratto, potete capire cosa significhi farci i 160 e più chilometri di una tappa. E questo, sempre pensando alla tappa di ieri, spiega anche alcune cose. Il vento è stato protagonista in più occasioni, in diversi momenti si sono anche aperti dei ventagli che hanno fatto temere per fatiche pazzesche da parte dei corridori. Poi il vento è stato anche a favore, certo questo spiega anche la media così alta, ma la fatica non è stata meno. Quando il vento è a favore la media si alza e in gruppo non ci si riposa più, nemmeno a ruota, perché si va fortissimo e occorre tenere il ritmo di chi è davanti e tira come se, a sua volta, fosse a ruota. Paradossalmente in gruppo si fatica meno se il vento è contrario. E il finale di ieri, tiratissimo, ne è la prova. Sagan e Froome, con i loro compagni di squadra, sono usciti di potenza e prepotenza. Di fatto è venuta fuori la differenza tra chi in questo momento è in condizione di grazia e chi meno.
Ma oltre alla media, le velocità pazzesche si sono raggiunte anche in discesa. Ha fatto scalpore, in questo senso, la velocità massima raggiunta da Marcus Burghardt della BMC, in discesa. I dati del suo tracciato hanno rilevato, lo scorso 10 luglio, una velocità massima di 130 chilometri orari. Anche ammettendo un margine di errore, si tratta comunque di velocità pazzesche. Altri corridori hanno fatto segnare limiti molto superiori ai 100 chilometri orari.
E ci sono ancora montagne. Corridori, reggetevi forte!
Redazione Cyclinside