29 ago 2020 – Chi si aspettava il sole ha capito subito che sarebbe stata una giornataccia. Chi temeva il caldo si è trovato a fare i conti con la pioggia, altro che caldo.
Nei saliscendi che precedono l’arrivo di Nizza la difficoltà è più nella discesa che in salita. Ne sa qualcosa Alaphilippe, scivolato su curve schiumose e senza grip e tutti gli altri che hanno pedalato sulle uova per limitare i danni, non ci riesce Sivakov, ad esempio, più volte a terra. Per lui ed altri il Tour parte decisamente in salita. Ma, almeno, niente botta di caldo.
“Non si sta in piedi” è la frase più ripetuta in questa giornata. I corridori sono partiti con strada asciutta, poi la pioggia: quindi massimo della difficoltà con strada sporca che evidenziava continuamente schiume bianche di sporcizia che non ha fatto in tempo ad essere lavata via dalla pioggia. Probabilmente le scelte tecniche sono state improntate al massimo del rendimento, senza tenere conto della possibilità di pioggia. Lo testimoniano l’abbondare di ruote ad alto profilo e anche la pressione delle gomme evidentemente esagerata visto il modo in cui i corridori, notoriamente dei funamboli, affrontavano le curve. Problema vecchio su cui varrebbe la pena lavorare di più visti anche gli sforzi tecnologici del settore.
Il problema, però, viene affrontato al contrario: i corridori si parlano e in questa situazione non possono che prendere una decisione: prendersela con comodo. Scelta certamente condivisibile: è la prima tappa, mancano tre settimane e le difficoltà non mancheranno. Peccato per lo spettacolo che rischia di perderne e per favore non dite dei freni a disco: non è lì il problema.
In questo modo si è persa una parte della tappa che poteva essere spettacolare (e non certo per le cadute), ma tutto è tornato “nei ranghi” negli ultimi chilometri con velocisti più o meno malconci a mettere davanti i loro treni. Un’altra caduta appena dentro i tre chilometri all’arrivo (quindi con neutralizzazione) pure per Thibaut Pinot a far aumentare la conta degli acciaccati.
Nello sprint la meglio è di Alexander Kristoff che è quello che sceglie meglio il tempo per uscire.
Redazione Cyclinside