3 mar 208 – C’è poco da fare: quando la luce si spegne le gambe si fermano. Dentro non ne hai più e forse a quel punto, Wout Van Aert, non sentiva neanche più il pubblico che lo incitava e lo acclamava.
Lui è il Campione del Mondo di Ciclocross, quello che appare quasi imbattibile. Ma qui è al limite, anzi, il limite lo ha superato già da una ventina di chilometri, quando la luce si è spenta e la gambe si sono fermate. Ci fosse stato l’arrivo lì. Ma Siena era ancora lontana, troppo per lui che già aveva macinato tantissimi chilometri di cui tanti in fuga e all’attacco, spavaldo come in un campo da cross. Ma qui è andato oltre. Sullo strappo finale, non ne può più, guarda la ruota davanti sperando che quella strada smetta di guardarlo in faccia. Vorrebbe scendere e andare via, ma lui è il Campione del Mondo, è un ciclista e non si arrenderebbe mai. E pensare che fino a qualche minuto prima aveva pure sperato nella vittoria. Sembrava davvero alla sua portata.
Invece no, tutto da rifare. Ma con le gambe spente fai fatica. Non reggi in pianura, figuriamoci in salita. C’è da spingere ancora invece, perché l’arrivo è dignitoso, c’è il podio comunque, per uno che dentro ci sperava, ma sapeva che poteva pure finire lontano. Le ultime pedalate su quella salita cattiva sono con tutto il corpo. Spinge di peso perché le gambe non ce la fanno, si accascia sul manubrio, poi sulla bici.
Va giù.
Allora fa la cosa più naturale per lui, vive d’istinto e spinge la bicicletta, come sa fare quando il terreno cede e affonda. Ha sentito morbido quel basolato duro. Ha pensato che volesse inghiottirlo ed è scappato via a piedi, ma ad essere molli erano le gambe e gli scarpini non sono da ciclocross. Si scivola e si cade. Si rilancia sulla bicicletta per finire la corsa. Diamine, l’arrivo è dietro quella curva. C’è da tagliare un traguardo che manco al Mondiale vinto. C’è da andare avanti e finire la corsa. Il traguardo lo taglia. Poi va giù.
È finita finalmente. E il ciclismo ha un eroe in più. Se prima l0 aveva intuito ora c’è la certezza.
Ecco lo splendido video che documento quel momento sportivamente drammatico realizzato da un tifoso (e forte ciclista): Matteo Cecconi che l’ha pubblicato sulla sua pagina Facebook.
https://www.facebook.com/matteo.cecconi.7/videos/10213635369351511/?hc_ref=ARTP6bCzyGH0SP0trl0NNdOY-blNd5VEZ7zCsi2nCsNyWQLJo5AKnjKDSASmXVi2hcg
GR
Non ci sono parole! Bravissimi tutti!!!