10 ago 2020 – Una bicicletta aerodinamica, con cavi integrati e che non costi come una top di gamma? È l’obiettivo che Wilier Triestina ha raggiungo con la sua Cento10 SL che viene svelata oggi, ufficialmente e che abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima.
Dallo scatolone giunto in redazione è uscita una bicicletta dal carattere molto deciso. Che Wilier Triestina puntasse sull’aspetto – ne ha fatto uno dei punti di forza per questa bicicletta – era chiaro sin dal primo progetto: la Cento10 SL doveva portare a un look da top di gamma ma con un prezzo molto competitivo. Ma tra gli obiettivi del nuovo progetto c’erano anche l’aerodinamica, i cavi integrati, ma con facilità di montaggio e la doppia opzione di freni.
Bersaglio raggiunto. Ve lo raccontiamo.
Il telaio
La forma è quella inconfondibile che farebbe riconoscere una Wilier Triestina anche a telaio grezzo. Nella struttura della Cento10 SL non sono stati lasciati dettagli al caso. La fibra di carbonio disegna un “triangolo” principale con un tubo obliquo di dimensioni generose, il tubo superiore leggermente curvato e con angoli netti che lo rendono molto solido e poi il piantone aerodinamico che segue la linea di sterzo, forcella e pendenti posteriori ribassati a rendere compatta la dimensione del carro.
Proprio sui profili delle varie sezioni si è lavorato per rendere il telaio aerodinamico. I profili seguono la linea Naca e Kamm Tail Design, traducendo, abbiamo a che fare con forme alari e code tronche che permettono di contenere la dimensione dei profili senza perdere in vantaggio aerodinamico. Anzi, in questo modo ne risulta pure ottimizzato perché risente meno delle componenti laterali del vento.
Nel cercare un disegno assolutamente pulito Wilier Triestina ha eliminato completamente la placchetta presente sul tubo obliquo per l’innesto dei cavi di comando: è uno dei vantaggi di avere i cavi integrati sia nella che si scelga la bicicletta con componenti elettronici che meccanici.
Molto elegante il disegno della testa forcella che si integra nella struttura dello sterzo riprendendone la linea. C’è una motivazione aerodinamica, ovviamente, ma è certamente molto apprezzabile quella estetica.
Dal punto di vista del design abbiamo apprezzato molto anche il piccolo fazzoletto di rinforzo creato sul nodo di sella in cui sparisce il blocchetto di serraggio del reggisella. Da un punto di vista estetico appare anche più apprezzabile del lavoro fatto sulla 0 Slr (ma lì c’è una giustificazione tecnica, ovviamente, dovuta al peso minimo raggiunto).
A conti fatti, il telaio della Cento10 SL raggiunge il peso di 1,190 chilogrammi, peso nella media della categoria che, a bicicletta montata con il gruppo Ultegra, in versione elettronica Di2, arriva a 7,8 chilogrammi senza pedali.
Componenti
Il gruppo elettronico valorizza una bicicletta che sa di alta gamma. In questa versione è il top dell’offerta per la Cento10 SL. L’Ultegra è una serie di componenti più che collaudati. La batteria è nascosta nel reggisella e bisogna solo avere l’accortezza di non incastrare il filo all’interno al momento del bloccaggio. Due alette in gomma, fissate alla batteria, evitano qualsiasi rischio di vibrazioni fissando solitamente la batteria nella parte che si innesta nel telaio.
I cavi sono tutti interni e la soluzione elaborata da Wilier Triestina è molto pratica e raffinata allo stesso tempo.
I cavi che provengono dal manubrio (di tipo perfettamente normale) vengono convogliati in una struttura in resina posta immediatamente sotto l’attacco di cui ricalca perfettamente le forme. In questo modo i cavi scompaiono alla vista e si vanno a innestare direttamente nello sterzo dove c’è spazio a sufficienza grazie ai cuscinetti “super fini” che lasciano lo spazio necessario al passaggio dei comandi. Gli spessori che servono ad innalzare l’attacco manubrio sono apribili e possono essere gestiti facilmente senza necessità di disconnettere i cavi per regolare l’altezza del manubrio.
Grazie a questa soluzione l’impatto estetico è da cavi integrati, ma conservando la praticità di montaggio almeno per quanto concede la zona manubrio. Questi componenti, poi, sono realizzati da Ritchey e seguono la logica delle viti rovesciate con apertura superiore a cerniera. Raggiungere le viti non è la soluzione più pratica, ma è il prezzo da pagare per la massima aerodinamicità e resa estetica di un sistema che, comunque, si mantiene tradizionale senza scomodare soluzioni integrate che, per contro, non permettono personalizzazioni nell’orientamento della curva.
Italianissime anche le ruote adottate. È una gamma di ruote firmate dalla stessa Wilier Triestina e realizzate con componenti Miche (il mozzo personalizzato) e cerchio in fibra di carbonio con profilo da 38 millimetri. Le NDR38 KC sono fornite di serie con la bicicletta nell’allestimento che ci è stato inviato da Wilier Triestina e sono equipaggiate con coperture tubeless Graphene 2.0 fornite da Vittoria gomme. Il livello delle ruote è in linea con la bicicletta: hanno un peso di 1,665 chilogrammi la coppia.
Nella versione che ci è stata inviata da Wilier Triestina, la bicicletta monta freni a disco idraulici della serie Shimano Ultegra. La sella adottata è l’apprezzata SLR Boost di Selle Italia.
Impressioni di guida
Dopo le prime regolazioni veloci la bicicletta si è rivelata montata decisamente comoda, segno di un ottimo lavoro fatto nell’integrare sapientemente le soluzioni geometriche, tenendo anche conto delle forme importanti delle sezioni del telaio, con le caratteristiche della fibra di carbonio adottata.
La forcella a steli dritti e aerodinamici è davvero molto decisa e robusta. Digerisce bene le frenate secche, senza scomporsi e permette di affrontare le discese restituendo una buona sensazione di sicurezza, frutto di angoli ben ragionati. Le soluzioni geometriche volute per il telaio ne definiscono una rigidità notevole da non invidiare i modelli di più alta gamma. L’adozione di un manubrio tradizionale, con leggero profilo aerodinamico è una soluzione molto apprezzata anche rispetto a soluzioni più aerodinamiche.
Considerazioni e prezzi
Wilier Triestina offre la Cento10 SL con una disponibilità di montaggi davvero molto ampia. La tabella dei prezzi, che riportiamo di seguito, offre ben 18 diverse possibilità di montaggi (10 in versione disco e 8 rim brake) spaziando da Campagnolo a Shimano a Sram e con diverse possibilità di ruote.
Il rapporto qualità prezzo è ottimo ed equilibrato a seconda delle preferenze. Anche se i freni a disco sono considerati un futuro sempre più affermato del mercato, ci sono soluzioni rim brake decisamente vantaggiose. E si tenga conto che la spaziatura prevede, per entrambe le versioni, gomme da 28 millimetri come sezione massima.
Come sempre, per questa tipologia di prodotto, pensare un domani di regalarsi delle ruote superleggere potrebbe far cambiare parecchio il carattere della bicicletta che si pone sul mercato come un mezzo decisamente versatile.Ulteriori informazioni: https://wilier.com/it
Redazione Cyclinside