6 set 2016 – A leggere il regolamento dell’Unione Ciclistica Internazionale e voler pensare di fare il telaista, al giorno d’oggi è un’impresa mica da poco. Le tante limitazioni imposte all’inizio del secolo erano state dettate dalla volontà di mantenere la bicicletta coerente a se stessa e contro certe forzature che venivano ricercate per provare a rendere la posizione del ciclista e la bicicletta più aerodinamici possibili.
Da un po’, però, l’UCI ha inaugurato un nuovo corso ed evidentemente sta rivedendo alcune posizioni un po’ troppo rigide. La riammissione delle biciclette da cronometro e con prolunghe aerodinamiche ha ridato interesse al Record dell’Ora che era snobbato dai corridori di primo piano. Ora si sente parlare anche di una rivisitazione dei limiti dimensionali imposti alle biciclette.
In particolare si sta ragionando sul togliere l’obbligo della proporzione 3:1 sulle superfici delle biciclette. Questa regola era stata inserita per evitare certi profili esagerati, ma la tendenza all’aerodinamica forse ha spinto anche l’Unione Ciclistica Internazionale e rivedere il regolamento. Il certo poter osare un po’ di più sarebbe una manna per i disegnatori di telai in cerca di rinnovamento e anche per tutte le aziende che avevano dovuto rivedere tutta la loro produzione (e con un danno economico non da poco) al momento di doversi adeguare alla nuova regola.
Se passerà questa nuova idea prepariamoci, allora, a vedere biciclette con parti ancora più aerodinamiche e azzardate, con buona pace dei puristi. E sarà anzi probabile visto che per la fibra di carbonio, si dice, non siano previste novità clamorose che possano portare ad altre soluzioni telaistiche.
Ci sarà da divertirsi a quanto pare anche se, niente paura, non vedremo in corsa biciclette come la concept bike che vedete in apertura. Quello è un esperimento di bicicletta (elettrica), mostrato in fiera dalla tedesca Brose.
L’UCI, invece, sembra restare per il momento ferma per quanto riguarda i freni a disco. Le voci di uno sblocco del divieto tornato quando c’era stato l’ormai famoso incidente di Ventoso alla Roubaix, non sembrano trovare fondamento e l’organo internazionale si troverà a fronteggiare diverse aziende sul piede di guerra che non aspettano altro che la liberalizzazione dei nuovi freni per spingere definitivamente l’acceleratore sul mercato. Qualcuno mise anche in dubbio che la ferita del corridore spagnolo fosse dovuta proprio ai freni a disco. Ma il problema che fa scettici i corridori probabilmente riguarda più le perdite di tempo che conseguono a un cambio ruote che non una pericolosità che sembrerebbe tuta da dimostrare e per cui, comunque, sono state già elaborate diverse soluzioni si protezione.
Ma anche sul fronte del cambio ruote si stanno muovendo le idee e forse anche le aziende. I progetti (qualcosa abbiamo già visto) ci sono già e parlano di mozzi rivoluzionari che renderebbero il cambio ruote anche più veloce del vecchio sistema e senza alcuna necessità di adeguamento dei telai (vero terrore del mercato).
Ne vedremo ancora delle belle insomma. Parola di tecnici… e anche dell’UCI, finalmente.
GR
Just a word : velomobile
Purtroppo tanti progettisti e costruttori devono leggere questo libro che e di un progettista di bici che e andato oltre senza seguire regole Per quelli che leggono libri in inglese ecco un bel libro da leggere sara presentato il 16 settembre https://www.facebook.com/events/141488339628137/?ti=cl