22 lug 2019 – Quello di Aicar è un nome che nel ciclismo torna ciclicamente a quanto pare. La prima associazione di questo nome al doping risale alle Olimpiadi di Pechino (2008) ma l’importanza con cui la Wada – secondo quanto scrive il Telegraph – ha chiesto di intensificare le ricerche su questa sostanza (peraltro difficile da individuare in questo momento se non chiamando in causa il passaporto biologico) sta facendo tornare l’allarme su questa sostanza che avrebbe effetti paragonabili all’epo (migliore ossigenazione del sangue).
Al di là di quel che si è scritto in questi giorni vale la pena ricordare come questo nome sia stato fatto anche da Christophe Bassons già nel 2014 riferendosi al ciclismo. L’ex corridore francese è autore di un libro autobiografico dato alle stampe proprio nel 2014.
RC