2 ott 2018 – Ibrida: è la parola perfetta per una bicicletta come questa. Una bicicletta da corsa, ma anche un mezzo a pedalata assistita, decidete voi. La Wilier Triestina Cento1 Hybrid è due biciclette in una ed entrambe sanno fare il loro lavoro.
L’avevamo già toccata con mano e assaggiato un antipasto delle sue funzioni. Ora ci abbiamo pedalato su, approfondendone un po’ le caratteristiche e maltrattandola anche un po’, ma giusto per capire fino a dove si possa osare con una bicicletta così.
La Cento1 Hybrid è davvero due biciclette in una. Si può usarla così come nasce, con motore e batteria e andare (davvero) lontano, oppure spogliarla di tutto e lasciarla come una normale bicicletta da corsa. E farebbe la sua figura. Prima di raccontarvela per bene e come ci abbiamo pedalato su, vale la pena citare il peso. Al lordo di motore e batteria siamo solo a 12 chilogrammi.
Il telaio
Non si può che partire da qui per una bicicletta da corsa. Anche per la Cento1 Hybrid è il telaio che caratterizza e dà l’impronta fondamentale alla bicicletta. È in fibra di carbonio monoscocca, dello stesso tipo che viene impiegato per le biciclette di alta gamma del marchio veneto, quelle destinate alla competizione. Anche la geometria è presa dalle biciclette tradizionali. In questo caso, però, più che dalla linea destinata alla competizione più spinta, si è preso il disegno delle quote geometriche dalla famiglia NDR, quella dedicata all’endurance in cui, di fatto, si colloca anche questa bicicletta. È un pedalare comodi e per lunghe distanze quello che si pone davanti alle ruote della Cento1 Hybrid ed è studiato anche nel bilanciamento dei pesi, visto che tra batteria, sistemata nel tubo obliquo, e propulsore, tutto racchiuso nel mozzo posteriore, la guidabilità è mantenuta nelle caratteristiche di una bicicletta da corsa tradizionale.
I componenti
Nella scelta della componentistica la Cento1 Hybrid punta direttamenta all’alto di gamma con una scelta equilibrata: il gruppo scelto è lo Shimano Ultegra nelal versione 8020, con freni a disco idraulici. La scelta della guarnitura compact e l’adozione di un pacco pignoni che preveda il 30 come ingranaggio più grande permette di pedalare con la giusta agilità in ogni occasione. È anche una soluzione efficace per consentire al motore di non sprecare energie inutilmente. Anche quando si utilizza il motore, infatti, conviene sempre scegliere oculatamente il rapporto con cui pedalare. Così come accade per i muscoli, anche il motore si “affatica” se si utilizzano rapporti sbagliati e troppo lunghi. Non si accumulerà acido lattico, ma certamente si porta il propulsore verso un consumo anomalo della batteria.
Il montaggio risulta azzeccato con le ruote Miche in versione con cerchio a medio profilo e, ovviamente, con la posteriore montata con il motore Ebikemotion. Il resto della componentistica, come si può notare anche nella scheda tecnica, è perfettamente allineato a una normale bicicletta da corsa.
Azzeccata anche la scelta delle coperture da 28 millimetri. Ci erano sembrate anche eccessive inizialmente, ma regalano sicurezza e comfort e anche la possibilità di qualche escursione su terreni non proprio lisci.
Il motore
Il sistema di servo assistenza è affidato alla soluzione Ebikemotion. Si tratta di una delle soluzioni più efficaci sul mercato in quanto a rapporto tra efficienza e peso. Motore, batteria e comandi fanno segnare appena 3,7 chilogrammi sulla bilancia. Facile intuire come basti estrarre la batteria e sostituire la ruota posteriore con una tradizionale, per avere una bicicletta da corsa perfettamente in linea col mercato attuale. Il motore ha una potenza di 250 Watt con una forza di 40 Nm ed è in grado di spingere la ruota fino ai 25 chilometri orari oltre i quali si disconnette automaticamente secondo quanto dettato dalla legge riguardante le biciclette a pedalata assistita. Il suo peso, dichiarato dal produttore è di circa due chili e cento grammi.
Potenza regolabile
Così come la vedete nelle nostre foto la Cento1 Hybrid può essere regolata su tre livelli di assistenza (eco, normal e high) facilmente individuabili dalla colorazione dell’illuminazione del pulsante di comando che agisce direttamente sul motore e ne comanda anche accensione e spegnimento. Tramite l’illuminazione del bottone si ha anche rapidamente il controllo dello stato di carica della batteria a completare un funzionamento già così perfettamente efficace.
Poi si può implementare quella che in Wilier Triestina hanno definito “l’intelligenza di bordo”. Per entrare nel sistema dall’interno e sfruttarne altre funzioni occorre uno smartphone su cui installare l’applicazione Ebikemotion. Questa si interfaccia all’unità centrale, sfruttando il collegamento Bluetooth del cellulare, per espandere le funzionalità del sistema. Ovviamente il cellulare può diventare un vero e proprio ciclocomputer con tutti i dati di viaggio e di navigazione (comprese le informazioni sulla pendenza). Aggiungendo al sistema una fascia toracica si può anche visualizzare, ovviamente, i dati cardiaci ma, soprattutto, regolare la potenza di assistenza in base al ritmo cardiaco.
In sella
Le prime pedalate le abbiamo fatte… a motore spento. Un modo per scoprire la bicicletta piuttosto reattiva anche così, nella sua configurazione più “faticosa”. Attivare il motore all’inizio della prima salita di giornata restituisce una spinta fluida e continua. Non è certo un “calcio sulla schiena” ma una progressione davvero formidabile. Già in modalità Eco lo sforzo è ovattato ma certo aumentare la potenza di assistenza regala sensazioni formidabili. In modalità intermedia il motore permette di rilanciare con soddisfazione in uscita di curva. Aumentando ancora la potenza la sensazione è quella dell’amico che ti affianca in salita e ti appoggia la mano sulla schiena regalando una spinta importante. Un modo per arrivare in cima tutti assieme.
Come accennato descrivendo la geometria, la bicicletta risulta azzeccata nel bilanciamento in tutte le situazioni. In discesa il motore non serve, ma trovare una e-bike così efficace e in grado di disegnare perfettamente le curve non è cosa comune.
Nota positiva per la durata della batteria. Non abbiamo sfruttato troppo l’assistenza ma il rendimento è stato decisamente notevole. Non è affatto un’utopia superare i cento chilometri. E in uno dei nostri giri di test abbiamo superato i 1.500 metri di dislivello.
Conclusioni
La Cento1 Hybrid è, per dichiarazione della stessa Wilier Triestina, destinata principalmente a tutte le persone che si avvicinano per la prima volta a una bicicletta da corsa ma non vogliono sottoporsi a un impegno eccessivo. E tutto sommato non è un impegno eccessivo nemmeno nel prezzo. In Wilier Triestina si è lavorato bene anche nelle definizione dei dettagli che hanno permesso una collocazione sul mercato decisamente azzeccata.
Scheda Tecnica
Modello: Cento1 Hybrid
Materiale del telaio: fibra di carbonio
Congiunzioni: –
Forcella: Monoscocca 60 Ton
Gruppo: Shimano Ultegra 8020 Disc
Pedali: –
Guarnitura: Shimano Ultegra (50-34)
Pacco pignoni: Shimano Ultegra (11-30)
Catena: Shimano Ultegra
Deragliatore: Shimano Ultegra
Cambio: Shimano Ultegra
Freni: Shimano Ultegra R8070 Flat mount
Dischi freno: Shimano 160 mm 6 viti
Leve cambio: Shimano Ultegra R 8020
Serie Sterzo: Ritchey Comp
Manubrio: Fsa Omega
Attacco Manubrio: Fsa OS-168
Reggisella: Fsa Gossamer
Sella: Selle Italia X1
Ruote: Miche Race Axy WP DX con mozzo Ebikemotion
Coperture: Vittoria Zaffiro Pro 28mm
Colori:
Misure: S, M, L, XL
Peso: 11,9 chilogrammi
Prezzo indicativo: 4.500,00
Costruttore: www.wilier.it
Stefano Roman (fotografie di Barbara Trabalzini)
Buonasera ho acquistato una bici da corsa con pedalata assistita : wilier triestina cento 1 hybrid sono molto soddisfatta però non riesco a togliere un rumore dalla ruota davanti( e come un tichettio) già portata diverse volte dal rivenditore.Il rumore si accentua con la velocità e il peso.Mi farebbe piacere se qualcuno mi potesse aiutare grazie.
Salve Gianna, già provato a sostituire la ruota anteriore? Giusto per capire se il rumore nasce dalla ruota o è da cercare altrove.